«Il giorno in cui gli uomini, spaventati dai danni fisici o dai sacrifici economici, perderanno l’orrore dell’aborto, sarà un giorno terribile per l’umanità. Perché è proprio quello il giorno, in cui dovrebbero dimostrare di averne orrore.

L’aborto non è soltanto omicidio, ma pure suicidio. E con coloro che vediamo sull’orlo di commettere con un colpo solo l’uno e l’altro delitto, vogliamo avere il coraggio di mostrare la nostra fede? Vogliamo recuperarli, sì o no?!

Suicidio della razza umana, se, con l’occhio della ragione, vedessi “la bellezza e la gioia” della terra popolata di vecchi e spopolata di bambini: bruciata come un deserto. Se si riflettesse, allora sì che si capirebbe la duplice gravità dell’aborto: con l’aborto si mutila sempre anche la vita dei genitori.

Questi genitori vorrei cospargerli con le ceneri dei loro feti distrutti, per inchiodarli alle loro responsabilità e per negare ad essi la possibilità di appello alla propria ignoranza. I resti di un procurato aborto non vanno seppelliti con falsi riguardi e falsa pietà. Sarebbe un’abominevole ipocrisia. Quelle ceneri vanno sbattute sulle facce di bronzo dei genitori assassini. A lasciarli in buona fede mi sentirei coinvolto nei loro stessi delitti.

Io non sono un santo, eppure non mi sento mai così vicino alla santità, come quando dico parole forse un po’ forti ma giuste e necessarie a quelli che commettono questo crimine. E sono sicuro di avere ottenuto l’approvazione di Dio per il mio rigore, proprio perché da Lui, dopo queste dolorose lotte contro il male, ottengo sempre, anzi mi sento imporre qualche quarto d’ora di meravigliosa calma.

Il mio rigore, in quanto difende il sopraggiungere dei bambini del mondo, è sempre un atto di fede e di speranza nei nostri incontri con Dio sulla terra. Purtroppo, con il passare del tempo la battaglia diventa superiore alle nostre forze, ma deve essere combattuta ugualmente, perché dalla certezza della sconfitta sulla carta, la nostra battaglia attinge la garanzia della vera vittoria: quella della nuova terra e dei nuovi cieli».

SAN PIO DA PIETRELCINA (1887-1968)

(Padre Marcellino IasenzaNiro, “Il Padre”. San Pio da Pietrelcina, Vol. I. La missione di salvare le anime, Edizioni Padre Pio da Pietrelcina, pagg. 140-141).

«Lutero, Calvino e compagnia bella, [furono] pieni di superbia, zeppi di vizi fino agli occhi, i quali si divisero dalla Chiesa per assecondare le loro malvagie passioni dalle quali erano dominati. Secondariamente mancano della santità di dottrina. La dottrina che queste sette [protestanti] insegnano è empia e immorale. Ecco ciò che essi insegnano circa la fede e la morale: Dio è l’autore del peccato, e vi spinge l’uomo per quindi condannarlo. Che Iddio comanda agli uomini delle cose impossibili, e che poi neghi loro la grazia per adempierle. Che è tempo perduto, anzi è cosa sacrilega il ricorrere all’intercessione dei santi, e specialmente di Maria santissima, e che le loro immagini si debbano calpestare e gettare nel fuoco; e che la sola fede basta per salvarsi, quindi la bestemmia, l’impudicizia, il sacrilegio non impediscono all’uomo di potersi salvare, purché creda».

San Pio da Pietrelcina (1887-1968)

(Epistolario, vol. IV)

Padre Pio, il santo del confessionale, talvolta rimandava indietro i suoi penitenti, senza assoluzione: leggendo nei cuori, si accorgeva quando costoro non erano pentiti e non erano fermamente propensi, intenzionati a emendarsi. La sua profonda misericordia, quella stessa che lo spingeva a stare nel confessionale ore e ore ogni giorno, non fu mai sinonimo di qualunquismo, indifferentismo, relativismo.

Francesco Agnoli (15-05-2016)

FONTE: lanuovabq.it

“Con ripetuti colpi di salutare scalpello e con diligente ripulitura l’Artista divino vuole preparare le pietre con le quali costruire l’edificio eterno. Così canta la nostra tenerissima madre, la santa Chiesa Cattolica, nell’inno dell’ufficio della dedicazione della chiesa. E così è veramente.
Molto giustamente si può affermare che ogni anima destinata alla gloria eterna è costituita per innalzare l’edificio eterno. Un muratore che vuole edificare una casa innanzi tutto deve ben ripulire le pietre che vuole usare per la costruzione. Cosa che ottiene a colpi di martello e scalpello. Allo stesso modo si comporta il Padre celeste con le anime elette, che la somma sapienza e provvidenza fin dall’eternità ha destinate ad innalzare l’edificio eterno.
Dunque, l’anima destinata a regnare con Gesù Cristo nella gloria eterna deve essere ripulita a colpi di martello e di scalpello, di cui l’Artista divino si serve per preparare le pietre, cioè le anime elette. Ma quali sono questi colpi di martello e di scalpello?
Sorella mia, sono le ombre, i timori, le tentazioni, le afflizioni di spirito e i tremori spirituali con qualche aroma di desolazione e anche il malessere fisico.
Ringraziate, quindi, l’infinita pietà dell’eterno Padre che tratta così la vostra anima perché destinata alla salvezza. Perché non gloriarsi di questo trattamento amoroso del più buono di tutti i padri?
Aprite il cuore a questo celeste medico delle anime e abbandonatevi con piena fiducia tra le sue santissime braccia. Egli vi tratta come gli eletti, affinché seguiate Gesù da vicino sull’erta del Calvario. Io vedo con gioia e con vivissima commozione dell’animo come la grazia ha operato in voi”.

Dalle lettere di san Pio da Pietrelcina, sacerdote (Edizione 1994: II, 87-90, n. 8)

Causa l’ingiustizia dilagante e l’abuso di potere, siamo giunti al compromesso col materialismo ateo, negatore dei diritti di Dio. Questo è il castigo preannunciato a Fatima. Tutti i sacerdoti che sostengono la possibilità di un dialogo coi negatori di Dio e coi poteri luciferini del mondo, sono ammattiti, hanno perduto la fede, non credono più nel Vangelo! Così facendo tradiscono la parola di Dio, perché Cristo venne a portare sulla terra perpetua alleanza solamente agli uomini di cuore, ma non si alleò cogli uomini assetati di potere e dominio sui fratelli. Il gregge è disperso quando i pastori si alleano con i nemici della Verità di Cristo. Tutte le forme di potere fatte sorde al volere dell’autorità del cuore di Dio sono lupi rapaci che rinnovano la passione di Cristo e fanno versare lacrime alla Madonna.

SAN PIO DA PIETRELCINA

‎Se Dio non ti offre dolcezze e soavità, allora devi star di buon animo, rimanendo nella pazienza a mangiare il tuo pane, benché secco, adempiendo il tuo dovere, senza una presente ricompensa. Così facendo, il nostro amore per Dio è disinteressato; si ama e si serve in questa maniera Dio a spese proprie; ciò è proprio delle anime più perfette.

San Pio da Pietrelcina (Ep. III, p. 282)

È vero! l’Inferno è pieno ed è anche facile andarci! Ma Dio non lo vuole, per questo ci sembra invadente! Egli farà di tutto perchè non ci andiamo: ha mandato Gesù, ci ha dato l’Immacolata, ci ha dato i Santi intercessori, ci ha dato san Michele e gli Angeli Custodi… stolto colui che Gli resisterà…

SAN PIO DA PIETRELCINA