A San Giovanni Rotondo non andavano solo pellegrino della terra a chiedere aiuto a Padre Pio, ma soprattutto anime purganti in cerca di suffragi.
Una sera, nella foresteria del convento, dopo che tutti i confratelli si erano ritirati nelle proprie celle, erano rimasti padre Pio e il Padre guardiano. Quest’ultimo aveva una sorella che lo veniva spesso a trovare. Quella sera, infatti, lei era ospite del fratello in convento. Non era partita a causa del mal tempo. […].
Di lì a poco padre Pio restò solo, ma prima di andarsene il Padre guardiano raccomandò al frate di non stare troppo vicino al braciere perché poteva essere pericoloso. Padre Pio ascoltò la sua raccomandazione e cominciò a pregare. Ad un certo punto sentì bussare alla porta. Andò ad aprire e si trovò davanti un uomo stranamente abbigliato, sembrava una persona vissuta tanto tempo prima. Il frate lo invitò ad entrare e lo portò in foresteria. Si accomodarono entrambi accanto al braciere e il misterioso personaggio cominciò a parlare: «Padre… io sono mandato da Dio, egli mi ha incaricato di venire da te perché per raggiungerlo ho bisogno di una tua Messa… mi raccomando dimmela… ti prego». «Certo che te la dico, stai tranquillo», rispose padre Pio. L’uomo aveva specificato le sue generalità, aveva detto che era vissuto a San Giovanni Rotondo nei primi anni del 1800, all’epoca in cui nel convento c’era l’ospizio di mendicità; disse anche di esser stato povero, e che morì bruciato a causa di una sigaretta che stava fumando, che aveva provocato l’incendio del suo letto.
Ottenuta la raccomandazione da padre Pio, che aveva promesso di dirgli una Messa per liberare la sua anima dal Purgatorio, se ne andò. Il frate lo accompagnò alla porta e mentre lo stava salutando si rese conto di ciò che era accaduto e restò per un po’ in una forma di assopimento e confusione. Dopo poco sopraggiunsero in foresteria il Padre guardiano e la sorella di ritorno dalla chiesa e videro padre Pio in quello stato. «Te l’avevo detto Piuccio che non dovevi stare troppo vicino al braciere, che le esalazioni potevano farti male!». Padre Pio non rispondeva, era immobile, ma poco dopo si scosse e disse al padre guardiano: «Fatemi un piacere! Domani andate in paese, all’ufficio anagrafe, e vedete un po’ chi è quest’individuo». Da quella ricerca risultò che l’uomo alloggiava all’ospizio di mendicità del convento ed era morto bruciato nel suo letto 100 anni prima.
Il Padre guardiano, ritornato al convento, disse a padre Pio: «Ma sai che hai fatto diventare matti tutti quelli dell’anagrafe? Quell’uomo di cui mi avevi detto di cercare notizie è morto oltre un secolo fa!». Padre Pio rispose: «Sì che lo so», e gli raccontò il fatto. «E perché non me la hai detto ieri sera?», chiese il Padre guardiano. Padre Pio soggiunse: «Ah, perché, credi che tua sorella avrebbe dormito qui in foresteria se avesse saputo che era venuto un morto?».
Tratto da: “Il Frate dei miracoli”, di Beppe Amico (pp. 172-174).
(Fonte: Il Settimanale di Padre Pio)
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